Bugie con le gambe corte

31.1.06 § 4

Zach Braff è una delle persone che vorrei conoscere e con cui mi berrei volentieri una birra (la serie Scrubs è incredibile!!) e appena ho potuto mi sono fiondato su "La mia vita a Garden State", impaziente di verificarne le doti registiche.
Il film è indubbiamente piacevole, anche se personalmente mi sarei aspettato più humour (senza esagerazioni ovviamente) viste le capacità e l'ironia del buon Zach. Il plot non è il massimo dell'originalità e una storia così l'avrete già vista in un sacco di altri film (a proposito...è una mia impressione o ci sono pesanti similitudini con Elizabethtown???) ma in fin dei conti la bravura dei due interpreti principali riesce ad emozionare lo spettatore ed i dialoghi tradiscono una conoscenza profonda dei sentimenti. La sceneggiatura è ben equilibrata e riesce a darci il giusto contatto con i personaggi e di questo bisogna dar sicuro merito al giovane autore.
Tuttavia trovo leggermente azzardata questa "prematura" regia. Alcune scelte tecniche sono davvero discutibili, soprattuto alcune inquadrature. Le qualità recitative sono intoccabili ma probabilmente serve ancora un pò di gavetta per passare dietro la macchina da presa.
Anche l'uso di certe canzoni non mi è parso felicissimo, i Coldplay ad inizio film per esempio.
Il giudizio complessivo è senz'altro positivo, Garden State emoziona profondamente e, pensandoci meglio, l'immaturità e la freschezza della regia, lo rendono più naturale e genuino..

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