Archive for ottobre 2005

Spaghetti...

31.10.05 § 2


Non capisco perche' sia nata questa moda dei paragoni, nei trailer cinematografici. E' quasi piu' fastidiosa delle "traduzioni fotocopia" che non c'entrano nulla con il titolo originale ("Se scappi ti sposo", "Se torni ti sposo", "Se ti investo, mi sposi?"). Davvero allucinante.
Durante la campagna di lancio di "Saw - L'enigmista", il suddetto film venne definito "piu' terrificante di Seven" e "piu' agghiacciante de "Il Silenzio degli innocenti"".
E' risaputo che, a differenza della maggior parte dei film pubblicizzati in questo modo che si rivelano poi autentiche ciofeche, Saw colpi' il pubblico e la critica, a dispetto della sua natura di "B movie". Certo non avvicinandosi ai due capolavori (anche se e' pesante il debito con Fincher). Con un cast certamente non stellare ed un budget basso la pellicola diretta da James Wan colpisce dritta allo stomaco, e trascina lo spettatore in un vortice fino al finale, sinceramente uno dei piu' riusciti in questo genere (anche se vi e' qualche incongruenza...non voglio rivelare nulla a chi non l'avesse visto!) e uno dei piu' "spiazzanti" in assoluto. Durante le feste natalizie arrivera' il seguito ambientato in una casa degli orrori dove le sfortunate vittime saranno costrette a sacrfici orribili per tentare di salvarsi la vita. Negli USA anche questo secondo episodio e' andato bene. Vedremo...tra l'altro spaventarsi fa passare il singhiozzo.

Padroni di un mondo piccolo piccolo....parte II

26.10.05 § 2


E' con una certa gioia che il sottoscritto ammette candidamente il suo gradimento per "Romanzo Criminale". Senza ricorrere ad una recensione approfondita (ne potrete trovare diverse sia su altri blog che nel web) visto che le informazioni salienti sono tutte nel precedente omonimo post, gioiamo per la riuscita quasi completa di un film italiano.
Forse la presentazione iniziale dei personaggi fa troppo "Ocean's Eleven", forse Placido utilizza a sproposito i primi piani, quasi si compiacesse dell'espressivita' dei suoi interpreti. Forse Accorsi e' da rivedere mentre Favino e' mostruosamente convincente (appena sotto di lui Kim Rossi Stuart, anche troppo "freddo" e Santamaria). Ma il complesso risulta buono e gradevole nonostante la durata ed un finale deboluccio. La questione politico-civile e' stata gestita molto bene, senza sbilanciamenti e malcelate simpatie, d'altro canto il tema non era semplice e l'alunno l'ha svolto bene macchiandolo solo con qualche errore grammaticale.

Interlude.

25.10.05 § 2

Il primo bilancio di Pellicola Scaduta e' sicuramente positivo. Un buon numero di visite ed un certo divertimento del sottoscritto nel portare avanti il blog.
Certo e' che QUALCHE COMMENTO in piu' farebbe comodo e piacere, visto che per una sorta di sadico autocompiacimento vedere che qualcuno ha lasciato un complimento o una critica da una certa soddisfazione.
Da oggi e' attiva la mail pellicolascaduta@gmail.com per tutte le comunicazioni.
Nel salutare tutti ricordo che OGNI TIPO DI COLLABORAZIONE E' BEN ACCETTA. Pellicola Scaduta non richiede un grande impegno e sporca decisamente poco. Meno di un gatto.

Gorilla spelacchiati.

20.10.05 § 0



Di questa imperante crisi del cinema italiano parlano un po' tutti. Chi si lamenta per l'inadeguatezza delle pellicole che vengono prodotte, chi protesta (giustamente, e' una cosa vergognosa!) contro i tagli decisi dal governo, chi insulta un pubblico, definendolo rozzo ed ignorante, proponendo poi film inguardabili e noiosi.
Per fortuna, qua e la' si scorgono delle luci nel buio di questo desolante panorama.
Uscita prevista per il gennaio 2006, "La cura del gorilla" opera prima di Carlo Sigon (grande personaggio oltre che ottimo regista), interpretato dal mutaforma Claudio Bisio da Stefania Rocca e dalla leggenda di Hollywood, Ernest Borgnine, e' uno di quei prodotti di cui abbiamo bisogno. Tratto dall'omonimo romanzo di Sandrone Dazieri, il film mescolera' un soggetto tipicamente noir ed una schizofrenica comicita', di certo amplificata dalla collaudata espressivita' del buon Bisio.
Per una volta, al bando storie struggenti di intensa drammaticita' che finiscono per annoiare e far storcere il naso e via libera al cinema che a noi piace tantissimo, proprio quello da gustare "...tra una caramella e una risata".

Destini.

8.10.05 § 0

E' possibile che il figlio di un noto calciatore diventi anch'esso un campione. E' possibile che un ragazzino riesca ad emulare e a superare abbondantemente i risultati del padre, anch'egli pilota di motociclette. E' possibile, probabile. Certo e' che se dovessimo prendere due bambini perfettamente identici e li crescessimo, uno sui campi da calcio fin dalla tenera eta', seguito da tecnici abilissimi e l'altro lontano dal pallone...potete immaginare i risultati.
Cosi' non stupisce che una fanciulla che di nome fa Sofia e di cognome Coppola, sia finita dietro la macchina da presa. Crescere, letteralmente, sui set calcati dai vari Corleone, avrebbe fatto questo effetto a chiunque.
Stupisce maggiormente il fatto che la ragazza ci sappia davvero fare.
Dapprima ha esordito con un difficile adattamento di un romanzo, giudicato "inadattabile" dall'autore, poi ha spiazzato tutti con la storia genuina ed intelligente (che gli e' valsa un oscar) di "Lost in Translation". "Il giardino delle vergini suicide", suo primo lungometraggio e' innanzitutto un buon prodotto cinematografico. Fotografia azzecatissima e scelte registiche smaliziate ed efficaci. Un soggetto che tratta i temi del disagio adolescenziale e della sessualita' con una malinconia rara che penetra profondamente nell'animo dello spettatore. I ragazzi nei loro ricordi vedono le sorelle Lisbon come angeli intrappolati in corpi umani, impossibili da comprendere ne' da conoscere ma inevitabilmente destinate ad essere amate fino alla venerazione. L'adolescenza e' anche questo, amore incondizionato che non ha niente da spartire con la razionalita', sogni, sogni sterminati che conducono molto lontano. La Coppola ha miscelato bene le tematiche piu' cupe e quelle piu' rilassate ma le sensazioni sono ugualmente forti e a fine visione nasce la curiosita'. Anche noi avremmo voluto conoscere quegli angeli.

Auguri malauguranti...

4.10.05 § 0



Le riunioni famigliari rappresentano spesso pericolose situazioni per fraintendimenti, litigi e scoperte di scheletri impolverati negli armadi. In ogni famiglia esistono grandi o piccole lotte, odi ben celati, rancori e vendette programmate. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
Festen, Thomas Vinterberg, Dogma 95, Lars Von Trier. Non e' difficile costruire una mini-recensione di senso compiuto che contenga tutti questi termini.
Parliamo di Festen un po' per l'uscita nelle sale di Dear Wendy (stessa regia, Thomas Vinterberg) un po' perche' qui si va matti per il cinema piu' esotico e meno conformista. Festen rientra di diritto nella categoria. Girato secondo il celeberrimo Dogma 95 (un canone di regole che mira ad un filmmaking puro e viscerale, Google puo' aiutarvi a scoprirlo meglio) punta tutto sulla narrazione e sull' espressivita' degli interpreti. Soggetto semplicissimo, una famiglia particolare, un punto di svolta fondamentale, una rivelazione ed una trasformazione che ribaltano le convinzioni di tranquillita' di inizio film e nella cornice di una borghesia un po' cafona (alla faccia di quei "precisini" di danesi) portano ad una finale confuso si ma senza dubbio disturbante. Ogni aggiunta rovinerebbe la visione, consigliatissima. Spassosissimo il figlio minore, Michael, che ricorda tantissimo il buon Sonny de "Il padrino".
Lars Von Trier, dimenticavo. Maestro di Vinterberg ha firmato la sceneggiatura di "Dear Wendy". Forse vi ricorderete di lui per film come "Le onde del destino", "Idioti" e l' incredibile "Dogville", presto un post dedicato al suddetto.